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Le relazioni 2.0: tra ricerca e fuga dai legami affettivi

domenica 18 novembre 2018 - 10:21

Dott.ssa Ilaria Visone

 

«...Affermano che il loro desiderio, scopo, sogno o passione è "instaurare relazioni" ma di fatto non sono forse soprattutto preoccupati di come evitare che i loro rapporti si condensino e coagulino». Questa citazione tratta dall'opera di Bauman "Amore liquido" introduce ad una serie di riflessioni che saranno oggetto di questo contributo.
Un fenomeno psicologico e sociale, oggi molto evidente, che si potrebbe identificare nella ricerca spasmodica di una relazione. Questa relazione è fantasticata come la "soluzione" che possa soddisfare i diversi desideri della persona e che vada a completare in qualche modo il quadro di vita, fatto di obiettivi e compiti sociali a cui ognuno deve rispondere quotidianamente. Le relazioni però si trovano in un contesto nuovo di trasformazione, in cui entrano in gioco sempre più spesso modalità di comunicazione e di incontro con l'altro, virtuali.

 

Come sono cambiati i legami nel corso del tempo?


L'utilizzo dei social network permette alle persone di connettersi tra di loro senza, però, creare dei legami duraturi, in quanto sembrano essere tutti caratterizzati da una certa instabilità. Quest'ultima riflette l'instabilità emotiva e psicologica delle persone, che se da un lato ricercano la vicinanza ed il contatto "reale" con l'altro, dall'altra parte lo rifuggono in quanto spaventati dall'impegno e dalla necessità di scegliere tra le diverse alternative. Una volta che si effettua una scelta nell'istaurare un legame d'amore, automaticamente si esclude la possibilità di vivere altre relazioni.
Erich Fromm, nella sua opera "L'arte di amare", esplicita che, «la soddisfazione, nell'amore individuale, non può essere raggiunta senza la capacità di amare il prossimo con umiltà, fede e coraggio», ma ciò risulta alquanto difficile in «una cultura in cui queste qualità sono rare, l'acquisizione della capacità di amare è condannata a restare un successo raro». L'amore, dunque, secondo questa lettura, esporrebbe al rischio, alla fragilità e necessita di coraggio, in quanto scegliere di amare significherebbe in un certo senso "fare un salto nel buio".

 

Sembrerebbe che nella società attuale la logica del consumismo, del desiderio illimitato di possedere, siano aspetti che caratterizzano non solo la realtà materiale ma, talvolta, anche quella affettiva.


Il desiderio in realtà richiede lunghe cure, la possibilità di scendere a compromessi, talvolta anche dolorosi, richiede, inoltre, di procrastinare il suo soddisfacimento. Tale caratteristica si scontra con una realtà caratterizzata spesso da velocità e accelerazione, in cui si preferisce la gratificazione immediata e la fuga dalle emozioni negative, viste come un fardello di cui liberarsi in fretta.
I social network, così come le forme di comunicazione presenti oggi, permettono proprio questa velocità nei rapporti umani e la presenza costante dell'altro, che può essere "contattato" in ogni momento a proprio piacimento e per soddisfare i propri bisogni. Questa "prossimità virtuale" è andata via via a sostituirsi all'impegno reale nella relazione, che produce maggiore pressione e costanza nel confronto vis a vis.
Spesso accade che per concludere una conversazione o addirittura un legame affettivo basti premere un pulsante, cancellare e chiudere i contatti senza nessun coinvolgimento, quasi in maniera asettica.
Tale possibilità permette alle persone di escludersi e tutelarsi dall'impatto negativo delle proprie scelte e delle conseguenze di esse, distaccandosi emotivamente e rientrando a velocità lampo in un'altra "chat", in un'altra dimensione interpersonale che prefigura un meccanismo bulimico, in cui tutto, però, finisce per avere lo stesso "sapore".

 

Quali sono le ricadute di tali vissuti interpersonali nella psiche della persona?

 

Nella nuova società contemporanea sta emergendo un bisogno di ascolto che sia profondo e competente, da parte di persone capaci di riconoscere le potenzialità interne di ciascuno.
Le relazioni sociali possiedono un profondo significato psicologico personale: così come l'individuo influenza il mondo esterno in cui vive, l'ambiente influenza il nostro mondo interiore attraverso un profondo scambio, dove la relazione assume un valore inestimabile. La capacità di entrare in relazione con l'altro può essere definita come una competenza indispensabile per affrontare i nuovi contesti caratterizzati da sempre maggiori sfide e insicurezze sociali.

Gli aspetti relazionali sono strettamente interconnessi con il benessere psicologico come affermato da diversi studiosi nel corso degli ultimi anni. Le persone, difatti, risultano provare maggiormente un umore positivo quando sono in compagnia (Berscheid & Reis,1998) e la sensazione di benessere aumenta quando si sperimenta un certo grado di vicinanza e di intimità con le persone (Diener, 1984). Inoltre, la percezione di poter ricevere supporto sociale dalla rete che circonda ciascuno, è collegata ad una maggiore possibilità di provare emozioni positive (Kawachi & Berkman, 2001).

Al contrario le persone tendono a sperimentare emozioni negative quando si trovano da sole (Diener, 1984) e gli studi hanno mostrato che l'assenza di contatti significativi potrebbe indurre sentimenti di solitudine, fino a giungere nei casi più gravi, alla depressione (Cacioppo et al., 2006). Infine, anche i legami sentimentali contribuirebbero al benessere delle persone, nel confronto tra persone single e persone che vivono una relazione soddisfacente (Easterline, 2003),
Al di là di questi dati, bisogna dare sempre risalto ai vissuti soggettivi della persona ed alla possibilità di creare un proprio equilibrio. Infatti, molti fattori convergono nel creare benessere psicologico, tra cui curare anche gli aspetti relazionali che differiscono nel sentire di ogni persona in base alle esperienze personali e alle proprie caratteristiche.
A tal proposito, l'ascolto e l'empatia potrebbero essere due competenze estremamente utili e che dovrebbero essere "allenate" costantemente in ogni contesto, in modo da renderle sempre più efficaci e arricchite di significati.

 

 

Bibliografia

 

Bauman, Zygmunt. "Amore liquido: sulla fragilità dei legami affettivi". Gius. Laterza & Figli Spa (2017).
Bauman, Zygmunt. "Modernità liquida". Gius. Laterza & Figli Spa. (2012)
Berscheid, Ellen, and Harry T. Reis. "Attraction and close relationships." (1998).
Cacioppo, John T., et al. "Loneliness as a specific risk factor for depressive symptoms: cross-sectional and longitudinal analyses." Psychology and aging 21.1 (2006): 140.
Diener, Ed. "Subjective well-being." Psychological bulletin 95.3. (1984): 542.
Easterlin, Richard A. "Explaining happiness." Proceedings of the National Academy of Sciences 100.19 (2003): 11176-11183.
Fromm, Erich, "The Art of Loving", 1957; Thorsons, London 1995, p. VII (trad.it. "L'arte di amare", Mondadori, Milano (1995).
Kawachi, Ichiro, and Lisa F. Berkman. "Social ties and mental health." Journal of Urban health 78.3 (2001): 458-467.

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